Domanda:
Traducendo un libro, non pensate si perda un po' della sua "essenza" originale ?
Moon
2010-03-20 06:07:19 UTC
Ultimamente mi sto appassionando all'inglese, dunque ho iniziato a leggere libri in lingua inglese che avevo già letto in italiano. Mi sono accorta che, per quanto i nostri traduttori siano bravissimi e le traduzioni siano fatte bene, non c'è comunque paragone nel leggere il libro originale e la traduzione in un'altra lingua.
Adesso parlo di inglese perchè ho letto libri solo in questa lingua (tra l'altro non so davvero come facciano i traduttori a rendere bene questa lingua in italiano, visto che ci sono cose che non possono essere tradotte adeguatamente). Vale anche per le altre lingue immagino.

Voi che ne pensate ?
Sette risposte:
robibar
2010-03-20 06:12:15 UTC
Hai assolutamente ragione! Tra l'altro il lavoro del traduttore è ingrato perchè ti mette sempre di fronte a delle scelte non sempre facili. Per sviluppare bene questo pensiero ti consiglio un libro magnifico, scritto da Umberto Eco, che si intitola: "Dire quasi la stessa cosa" - esperienze di traduzione - edito da Bompiani. Io l'ho trovato utilissimo. Ciao



Lady Godiva sempre impeccabile!
¨‘°º ℓα∂у gσ∂ινα º°‘¨
2010-03-20 13:47:23 UTC
Il lavoro del traduttore è un lavoro durissimo, te lo posso dire.

All'università mi ritrovo a dover fare delle traduzioni a volte improponibili, e le scelte linguistiche e stilistiche da adottare son davvero difficili.

Poi ci devono essere dei traduttori bravi anche nelle culture del popolo.

Un esempio lampante è in un racconto di Henry James, scrittore americano. In una passo troviamo il protagonista intento a bere una tazza di ottima cicuta, che come si sa è un potente veleno. Dopo tre pagine è ancora vivo. Ebbene, questo perchè il significato "da dizionario" di quella parola è effttivamente "cicuta". Ma questo errore l'ha commesso un traduttore di inglesistica.

Infatti un traduttore di americanistica sa benissimo (poichè conosce la cultura americana) che quella stessa parola denomina anche un particolare tipo di betulla del nord America, con la quale si facevano delle tisane molto diffuse all'epoca.



Ma penso che uno degli sforzi più grandi sia stato fatto con "Alice nel paese delle meraviglie" e "Attraverso lo specchio", di Carroll.

Consiglio di leggerli in inglese. Hanno dei giochi linguistici e matematici improponibili in italiano, ma che i traduttori hanno reso molto bene.

Logicamente metà del significato s'è perso. Questo perchè molte filastrocche, tiritere, erano costruite sulla base di poemi conosciuti all'epoca.



Se invece guardiamo i film, l'esempio più lampante è il film "Se mi lasci ti cancello". Il titolo originale era "The eternal sunshine of the spotless mind" (più o meno "l'eterno splendore della mente candida") ed era riferito ad un passo di un poema di Pope, poeta inglese.

Il film ha un profondo significato filosofico, e merita tutti i premi che ha ricevuto. Purtroppo gli sconsiderati traduttori gli hanno dato un titolo da commediola americana, con il risultato che in Italia non è molto piaciuto, poichè chi andava a vederlo pensava do trovarsi una commedia.



Insomma, il mestiere del traduttore è un mestiere davvero ingrato, e ci vuole tanta, tanta competenza.

Per questo è sempre meglio leggere un libro in originale, oltre all'italiano, e vedere i film in inglese coi sottotitoli. Così si può cogliere tutta l'essenza dell'opera....



;-)
?
2010-03-20 23:44:14 UTC
È così. Traduttore, traditore. Vale per tutte le lingue.



E vale a maggior ragione nel caso delle opere letterarie e dei film. Si dice inoltre che le traduzioni dei libri siano come i cani: invecchiano più in fretta dei loro padroni, sicché un classico della talvolta letteratura dovrebbe essere ritradotto dopo qualche decennio.



Chiaramente, alcune opere riescono meglio di altre.



Un'impresa quasi disperata è quella di tradurre le poesie (Rilke viene bene in italiano)
anonymous
2010-03-20 15:49:14 UTC
Io studio traduzione, e si, un buon traduttore deve riconoscere a se stesso che qualcosa andrà sempre perso.

Ci sono modi di dire, parole, battute, detti, che non esistono in italiano..sono intraducibili insomma.



Lo scopo della traduzione è quella di cercare di ottenere lo stesso effetto dell'autore.

Il racconto si modifica .. perchè è quello che succede sempre, con qualsiasi traduzione, anche la più fedele all'originale.

A volte quando traduco mi trovo in difficoltà, ci metto un sacco di tempo per trovare una sola parola..

deve essere perfetta..non in quanto traduzione letterale dell'altra, ma in quanto deve racchiudere tutto il significato che ha la parola originale..



A volte però è anche l'incontrario sai?

Mi ricordo di un libro (non ricordo il titolo) francese, che non aveva riscosso gran successo.

Tradotto poi in italiano invece, in Italia aveva avuto un vero e proprio BOOM.



La stessa cosa succede guardando un film in lingua originale.

Anche se devo ammettere che i traduttori italiani mi piacciono molto.

Trovo fantastico il doppiatore di Johnny Depp per esempio, ha una voce stupenda.





;)
?
2010-03-20 13:55:06 UTC
Caspita, come no? Si perde moltissimo, altro che un po'!

Se già provi con le canzoni, perdi tanto, immagina con un

libro! Se conosci il portoghese, prova ad ascoltare sia in

portoghese-brasiliano che in italiano la canzone di Toquinho

intitolata: Aquarela (brasiliano) e Acquerello (italiano ovviam).

Noterai che dal brasiliano all'italiano perde quasi tutta la sua

poesia e, per che lo capisce come me, è un vero peccato!

Ti fa rimanere male...

Ciao! Ginetto
anonymous
2010-03-20 13:12:25 UTC
Io sono della tua stessa idea... secondo me traducendo un libro anche se fatto in modo corretto non si riesce a fare capire bene al lettore quello che l'autore voleva intendere !!!
ѕтєℓℓιиαριккυℓιиα❤OOH Mr ChuCk❤
2010-03-20 14:01:27 UTC
eh beh hai assolutamente ragione...e questo uno dei motivi k m ha spinto ha scegliere il liceo linguistico...:)


Questo contenuto è stato originariamente pubblicato su Y! Answers, un sito di domande e risposte chiuso nel 2021.
Loading...