Con "Défense et illustration de la langue française" Joachim du Bellay nel 1549 esprime la sua difesa in favore della lingua francese, e pretende di portarla da lingua volgare a lingua ufficiale, riconoscendo così la sua importanza. Afferma infatti la sua dignità comparandola a latino e greco.
Con i suoi compagni della Pléiade (gruppo di poeti francesi) ne fa una lingua d'insegnamento.
Effettivamente la lingua francese, come quella italiana, ha avuto varie tappe.
All'inizio ci fu il concilio di Tours nel 813: è il primo trattato ecclesiastico scritto in volgare e non in latino, una prima lingua romanza. Poi seguono atti non ecclesiastici.
In primis le Serments de Strasbourg, atti di alleanza dell' 800, scritti in lingua romanza e dialetto germanico.
La più importante è senz'altro la pubblicazione della Chanson de Roland, un poema epico del XI secolo. La lingua è il francese che potrebbe essere paragonato al nostro italiano dantesco. Una lingua antica, quindi, da parafrasare, ma che mostra i connotati della lingua moderna.
Dopo ci fu l'ordinanza di Villers-Cotterêts, che dichiara il francese lingua ufficiale.
Possiamo però dire che senza ombra di dubbio il "padre" della lingua francese è Turold, l'autore de La chanson de Roland. Lo riconoscono i francesi stessi.
Così come il padre della lingua spagnola è considerato dagli spagnoli stessi Cervantes, con il suo Don Quixote (il don Chisciotte).
Riguardo al tedesco, sembra strano, ma è proprio Martin Lutero il padre della lingua tedesca moderna. Tradeusse la Bibbia per poterla spiegare al popolo, creando un linguaggio unificato dei dialetti germanici.
E Chaucer è il padre della lingua inglese, con i suoi celeberrimi (e anche terrbili da studiare) 'The Canterbury Tales'.
;-)