Domanda:
Mi dite delle parole nel vostro dialetto di difficile traduzione?
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2016-10-22 17:16:53 UTC
Mi dite delle parole nel vostro dialetto di difficile traduzione?
Diciassette risposte:
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2016-10-23 08:23:08 UTC
Slacai è la più difficile infatti nessuno dalle mie parti sa come si chiama in italiano = limacidae

Cjaf = testa

Mona = vagina / spesso usato in senso dispregiativo nei confronti sia di uomini che di donne con il significato di sciocco/deficiente/cretino

Mus = asino

Toc/toco = pezzo

Ombra de vino = bicchiere di vino

Scorsa = buccia

Copar = uccidere

Bisata = anguilla

Carega = sedia

Ostrega / ostregheta = accidenti

Pituseto/pitusso = pulcino

Toso/tosato/tosatel = ragazzo/ragazzino

Rasa = anatra



(zona tra Friuli e Veneto quindi un misto)
Proprio Io
2016-10-25 03:44:44 UTC
Che intendi con difficile traduzione?

Difficile da capire per chi non conosce il dialetto in questione o che il corrispettivo in italiano è difficile da spiegare/trovare, pur conoscendo il significato? Eccone di entrambi, calabrese.



Vari tra seguenti termini sono di origine grecanica (che significa lo spiego più avanti):

hjàuru = profumo

agròpastu = sorghetta (erba che da piccola si confonde col granturco)

gùtimu = disa (Ampelodesmos mauritanicus)

jonaci = stelo legnoso e diritto del fiore della disa (vedi sopra) usato per fare i fileda (vedi sotto)

fileda (fileja, fileia...) = una specie di maccheroni al ferretto

scifu = mangiatoia per maiali

pappu, pappùma = nonno, mio nonno (l'ho sentito nel reggino, in realtà è un prestito grecanico)

vrancata = la quantità contenuta nelle due mani unite

iunta = manciata

arpa = falce da fieno (vedi la mia domanda https://answersrip.com/question/index?qid=20161025030710AAT7vFx )

prangia = estremità delle natiche (i prangi d'u culu, natichi)

naca, annacari = culla, cullare



Questi invece sono di difficile traduzione, o è difficile spiegarli pur conoscendone il senso:

annacàri (riflessivo) = (1) muoversi sculettando o (2) facendo in modo di essere osservati (se guardi sopra vedi che è collegato a "naca" culla)



prejari (riflessivo) = dimostrare gioia-orgoglio che non si riesce a nascondere per qualche successo proprio o qualcuno vicino (a figghja vincìu e ida si preja tutta = la figlia ha vinto e lei non riesce a contenere la gioia). Talvolta anche usato scherzosamente per una persona che non sta in se dalla contentezza e lo esprime col linguaggio del corpo - in una data situazione: per esempio ha una strana espressione di gioia che eventualmente cerca di non rendere evidente, ad ogni domanda risponde senza trattenere il sorriso. Addirittura può sembrare ridicola...





I termini più difficili del calabrese credo che siano quelli derivati dal grecanico, lingua di derivazione greca parlata ormai da pochissimi in pochi comuni, ma nel medioevo diffusa nella Calabria centro-meridionale (e più si torna indietro nel tempo, più era estesa). Una lingua dalla storia simile si ha nel Salento, in Puglia (lì la chiamano grico, non grecanico).



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Infine, una chicca. I seguenti valgono solo nel linguaggio infantile, si usano solo parlando coi bambini che ancora non pronunciano bene:

pappu = pane (probabilmente questo non funziona nelle zone di recente degrecanizzazione, dove pappu significa nonno, o forse il contesto chiarisce)

pappi = scarpe

cocò = uovo/uova

Non so come tradurli in italiano perché "i pappi" non sono le scarpe, ma sono le scarpe quando si parla coi bambini. Possono anche essere scarpe da adulto, ma se parliamo coi bambini:

- u papà s'accattàu i pappi novi = papà ha comprato le scarpe nuove

è evidentemente una frase detta ad un bambino piccolo.
Roberto
2016-10-24 15:48:45 UTC
Barese

Ciclater=caffettiera

Scarcioff=carciofo

Uattan=padre

Srog(mi pare si dica così)=suocera

Adacssì/accsì=così

Cra=domani

Pescra=dopodomani

È praticamente impossibile scriverli correttamente, li ho scritti nel modo in cui si pronunciano e di ciamo che tutto il barese è molto strano per esempio lo scioglilingua barese "c ng na ma sci sciamaninn, c non ng na ma sci non ng n sim scenn" (c e ng sono suoni dolci) significa se ce ne dobbiamo andare andiamocene, se non ce non Dobbiamo andare non andiamo
?
2016-10-22 22:49:54 UTC
Non ho un dialetto ben preciso del mio paese e un miscuglio dei paesi vicini
E-No Show AkA Indigo Child
2016-10-22 18:01:02 UTC
Purchiacca, che equivale a vagina.
Wendy
2016-10-27 09:48:17 UTC
Sono di Brescia e credo che la parola meno facile da spiegare sia "pota"/"pocia" perchè non ha un corrispondente in italiano ma cambia significato in base al contesto.. quindi se non sei della mia zona è difficile capire come usarla😊
?
2016-10-23 22:32:27 UTC
Mi no coento de=non ho il coraggio di...

Lo so :( è una frase :(
?
2016-10-23 14:14:58 UTC
Il mio è abbastanza comprensibile in realtà.



Mi vengono comunque in mente:

Cimarolo = carciofo

Arlotto = sospiro

Troscia = fango

Bardascio = ragazzo

Potto = bambino

Scorza = schiaffo

Lasca = colpo o persona stupida

Loffa = peto



Sono umbra.
?
2016-10-23 12:36:54 UTC
SI
anonymous
2016-10-22 17:26:47 UTC
cos te ga dito?

no'l val un caiser!

Toh ciapa

Come te son conzado?



manuel...no ho scritto 4 frasi a caso...copia incolla...se così fosse allora mandami un link da dove ho fatto copia incolla. Antisgamo sei te con le cavolate che ti inventi...
anonymous
2016-10-24 11:26:57 UTC
Una parola impossibile da tradurre in italiano è il termine ''sperto/a/e/i''.Racchiude molti aggettivi.
ValarMorghulis
2016-10-24 10:51:48 UTC
Eccone alcune:



Cuttigghiàru= pettegolo

Crastùni= lumaca o testardo

Prìcchiu= avaro

Stuppagghiàra= tr*ia

Scattiàtu= pazzo

Baddòttula= furetto

Antùra= poco fa

Mangiaciùmi= prurito

Salifìzzu= scorpione
?
2016-10-24 09:31:39 UTC
Ficozza: Pugno (Es: Mo ti tiro 'na ficozza)

F'cazza: Focaccia

Fizzoso/a: schizzinoso/a

Vastaso/Cozzaro/Ricottaro: è un insulto, può significare "trasgressivo" o semplicemente un casinista

Beh…non me ne vengono in mente altre :')
Teresa
2016-10-24 05:31:26 UTC
In Napoletano (anche se è una lingua e non dialetto) c'è un detto troppo bellino: "Dicette 'o pappice vicino â noce ramme tiempo ca te spertoso" (letto: dicett o pappic vicin a noc ramm tiemp ca t spertos) (traduzione: disse il verme alla noce dammi tempo che ti perforo).

Vuol dire "dammi tempo e ti faccio vedere io di che pasta sono fatto/a".

Oppure delle parole difficili sono: "pastenaca" (letto: pastnac; tradotto: carota), "urzo" (letto urz; tradotto: orso), arrassusia (letto: arrassusij; tradotto: non sia mai!), ammuïna (letto: ammu-i-n; tradotto: confusione, caos).
?
2016-10-23 05:06:34 UTC
Isso =LUI Essa= lei Racchia =Brutta Prena=incinta CACCIUTTIELLO =cane piccolo
?
2016-10-22 17:30:47 UTC
bitucci = vestiti

capé = entrare entrarci

scafo = fave



dialetto della Città di Albano Laziale, chi ha origini qui si dice anche Broccolaro

quindi io so Broccolaro
Turbolento
2016-10-23 13:39:05 UTC
Penso che la parola meno traducibile del mondo sia il bergamasco "pòta". Non ha nessuna traduzione "fissa", ma cambia significato a seconda del tono e della circostanza in cui viene pronunciata.

Può di volta in volta significare no, certamente si, d'altronde, mi spiace, non posso farci nulla...e mille altri.


Questo contenuto è stato originariamente pubblicato su Y! Answers, un sito di domande e risposte chiuso nel 2021.
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